Detrazioni efficienza energetica, le proposte di Confindustria e sindacati

20 Settembre 2012

detrazioni efficenza energetica Un documento congiunto per chiedere al Governo l’apertura di un tavolo di confronto sul tema dell’efficienza energetica. L’iniziativa è di Confindustria e di CGIL, CISL e UIL, evidentemente convinte che il risparmio energetico rappresenti non solo un imperativo per il sistema Paese, ma anche un’opportunità importante per le aziende italiane.

Secondo il documento, infatti, sono più di 400.000 le imprese attive proprio nel settore dell’efficienza energetica, per un totale, incluso l’indotto, di almeno 400.000 addetti ai lavori. Un vero e proprio patrimonio economico e occupazionale, che deve essere tutelato.

Scrivono gli industriali e i sindacati:

L’efficienza energetica rappresenta un’importante misura di rilancio delle rilevanti competenze manifatturiere italiane per le quali il nostro paese è leader internazionale: trasporti, illuminazione, edilizia residenziale, caldaie a condensazione, cogenerazione, elettrodomestici, tecnologie per il calore, elettromeccanica, motori e inverter.

Per salvaguardare questi settori produttivi, il documento chiede al Governo di attuare quanto prima il Piano straordinario per l’efficienza energetica previsto dalla normativa nazionale, di stabilizzare le misure di agevolazione fiscale per gli interventi di efficientamento e di coinvolgere nel processo anche le pubbliche amministrazioni.

Sul fronte delle detrazioni, in particolare, Confindustria, CGIL, CISL e UIL chiedono di prorogare almeno fino al 2020 il bonus Irpef del 55% per le riqualificazioni energetiche degli edifici, nonché lo sgravio del 20% per gli apparecchi ad alta efficienza, dagli elettrodomestici ai motori, dagli inverter ai dispositivi di illuminazione.

Secondo il documento congiunto, un provvedimento in questa direzione comporterebbe:

un aumento della produzione diretta e indiretta a livello nazionale di quasi 240 miliardi di euro, la creazione di oltre 1,6 milioni di posti di lavoro, con un incremento del PIL medio dello 0,6% annuo.
Ma non basta. Sindacati e imprenditori vorrebbero anche che lo Stato avviasse un generale processo di efficientamento della pubblica amministrazione, che non solo avrebbe un effetto di rilancio dell’economia di settore, ma permetterebbe anche di tagliare la bolletta pubblica per l’energia.

Fonte: GreenStyle.it

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