Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera e il ministro dell’Ambiente Corrado Clini presenti a Rimini alla rassegna di due giorni Ecomondo.
Tra le grandi novità dell'incontro, la presentazione – avvenuta questa mattina alle ore 11 - del nuovo Conto Termico, che potrebbe già partire con l'inizio del nuovo anno e che, come ha sottolineato il ministro Passera "permetterà di superare gli obiettivi europei del 20-20-20". In anteprima alcune anticipazioni, direttamente da Rimini.
Le nuove misure - racchiuse in uno schema di decreto - sono state presentate oggi dai due ministeri per poi passare all'esame della Conferenza Unificata, puntando a “creare uno strumento di incentivazione per interventi di piccole dimensioni volti alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili e all'incremento dell'efficienza energetica". Duplice, in realtà, l'obiettivo cui aspira il decreto: dare impulso alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili (riscaldamento a biomassa, pompe di calore, solare termico e solare cooling) e accelerare, al contempo, i progetti di retrofit e riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare pubblico, dando un buon esempio a livello europeo. Tante le novità, in particolare per il settore pubblico il quale, finora escluso dal 55%, potrà ora accedere agli incentivi del nuovo Conto, intervenendo su tutta una serie di edifici vetusti sparsi sul territorio. Anche i privati, tuttavia, vedranno cambiarsi le carte in tavola, potendo per la prima volta scegliere se usufruire della detrazione del 55% o invece rivolgersi ai nuovi aiuti previsti dal Conto Energia termico.
Il nuovo conto, hanno precisato i ministri, si articolerà su un contributo del 40%, che verrà erogato in 2 anni (5 per gli interventi più onerosi), con una spesa complessiva di 700 milioni annuali per interventi dedicati alle famiglie e di 200 milioni per la Pubblica Amministrazione. Porre l'incentivo al 40% in due anni, spiegano i ministri, vuole essere d'aiuto per incrementare il pay-back sugli impianti. Si punta dunque a un ritorno di investimento molto rapido. "Tocchiamo con mano - ha sottolineato il ministro allo Sviluppo economico - quanto stia crescendo questo settore ed il conto termico oggi è un passo avanti definitivo”.
Proprio le famiglie e la PA rappresentano un punto fortemente importante del neonato Conto. Nel formulare il decreto, infatti, è stato privilegiato l'investimento su piccoli impianti, pensando in particolare alle famiglie e alla Pubblica Amministrazione e meno al settore industriale, con l'obiettivo di evitare intenti speculativi. Il decreto prevede l'incentivazione di piccoli interventi di efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili (pompe di calore, scaldacqua, solare termico e generatori di calore a biomassa). L'accesso agli incentivi per le rinnovabili termiche verrà consentito ai soggetti pubblici, inclusi per la prima volta l'IACP (Istituto Autonomo Case Popolari), e privati, mentre – nell'attuale versione della bozza – quelli per l'efficienza energetica sono riservati ai soggetti pubblici. Fino ad oggi, infatti, i privati beneficiano dello sgravio fiscale di cui sopra: la composizione delle due misure in un disegno organico, rappresenta uno dei principali nodi che si sta sciogliendo.
Nel primo biennio di applicazione è previsto un costo complessivo massimo di 900 milioni di Euro che, in analogia con le FER elettriche, sarà coperto a valere sulle tariffe del gas naturale. Per tutte le tecnologie ammesse a incentivo, il nuovo decreto stabilisce una serie di valori prestazionali minimi. In particolare, l'incentivo risulta commisurato all'energia rinnovabile prodotta e al risparmio energetico conseguito e sarà differenziato per taglie e zone climatiche. Per gli impianti a biomassa o a PdC fino a 35 kWt e solari termici fino a 50 mq, l'ammontare annuo dell'incentivo è costante, calcolato a forfait ed erogato per un biennio. Per quanto riguarda, invece, gli impianti di taglia maggiore, l'ammontare annuo dell'incentivo è costante, conteggiato a forfait ed erogato per un quinquennio. L'incentivo, erogato in rate annuali costanti, è pari ad una percentuale della spesa sostenuta per l'intervento.
Gli interventi potranno essere richiesti per edifici esistenti o unità immobiliari di qualsiasi categoria catastale, nuovi edifici ultraefficienti (classe A), impianti termici per il condizionamento invernale e per la produzione di ACS (acqua calda sanitaria), elettrodomestici, motori e inverter. Per quanto riguarda le tipologie di tecnologie ammesse a incentivo, esse saranno suddivise per categoria, a partire dagli “impianti di piccole dimensioni”, tra cui figurano pompe di calore e scaldacqua a pompa di calore, con potenza nominale inferiore a 500 kW, e solare termico e solar cooling per superficie solare lorda inferiore ai 700 mq. Soggetti pubblici e privati potranno richiedere i nuovi incentivi per l’installazione di pompe di calore (elettriche, a gas ed anche geotermiche), solare termico e solar cooling e generatori di calore a biomassa, questi ultimi soltanto in caso di sostituzione di altri impianti a biomassa, gasolio o carbone. L'incentivo potrà essere assegnato esclusivamente agli interventi che non accedono ad altri incentivi statali, fatto salvi i fondi di garanzia, i fondi di rotazione e i contributi in conto interesse.
Tra le principali novità introdotte dal nuovo Conto, l'accordo di incentivi a soggetti pubblici per procedere a piccoli interventi di efficienza energetica sovrapponibili a quelli del 55%. Tra questi l'isolamento termico di pareti, coperture, pavimenti, la sostituzione di finestre ed anche l'installazione di generatori di calore a condensazione. Il nuovo provvedimento, inoltre, intende incentivare l’installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento fissi o mobili, non trasportabili, in edifici esistenti e gli interventi di sotituzione (integrale o parziale) di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre con impianti utilizzanti generatori di calore a condensazione. Le risorse – altra grande novità del Decreto - saranno reperite sia sulla bolletta elettrica, che su quella del gas, con un doppio contributo. Confermato il ruolo del GSE, come responsabile deputato alla gestione degli incentivi: "il soggetto responsabile presenta domanda al GSE attraverso la scheda- domanda, resa disponibile dallo stesso GSE tramite portale internet, e documentando il tipo di immobile su cui si desidera intervenire, a partire dall'attestazione della certificazione energetica.
In chiusura di conferenza, i due ministri si sono dichiarati impegnati per giungere a una stabilizzazione degli incentivi per l'efficienza energetica entro il 2013. Per raggiungerla, hanno concluso Clini e Passera, occorre “fare delle buone leggi, sostenibili anche dal punto di vista economico”.
Appartamento monofamilire da 90 mq zona climatica di Roma
Impianto con pompa di calore da 24 kWth, costo sostenuto di 6500 euro, incentivo spettante di 2772 in due anni
Impianto solare termico da 4mq, costo sostenuto 3600 euro, incentivo 1360 euro in due anni
Stufa a pellet da 22kWt, 4000 euro di investimento, 1392 di incentivo in due anni
SCARICA IL TESTO DEL DECRETO DAL SITO DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO
Fonte: CasaeClima.com
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