Grandi novità, annunciate già a partire del pomeriggio dello scorso venerdì, in casa Leonardo Corporation e confermate dalla Prometeon, licenziataria italiana per i prodotti dell’azienda di Andrea Rossi. Come leggiamo dallo stesso sito:
Un accordo assai importante riguardante la Leonardo Corporation, produttrice dell’E-Cat, è stato firmato a ottobre sulla scia dei test sull’Hot Cat effettuati sin da giugno in Italia e negli Stati Uniti. Un impianto da 1 MW termico che usa l’Hot Cat dovrebbe entrare in funzione nel corso del 2013 in una centrale per la produzione e distribuzione di energia sita o negli Usa o in uno dei Paesi in cui la controparte firmataria dell’accordo ha attività, e sarà una delle prime applicazioni non militari di questa rivoluzionaria tecnologia.
Come spesso accade quando parliamo di Andrea Rossi, i dettagli dell’accordo sono rimasti segreti, abbastanza segreti da non scalfire i dubbi dei più scettici sull’effettivo funzionamento dei reattori a fusione fredda inventati dall’ingegnere italiano. Le dichiarazioni dello stesso, però, sono quasi giubilanti:
La Leonardo Corporation da oggi non sarà più la stessa. Al momento non possiamo dire di più e nei prossimi mesi lavoreremo se possibile ancora più duro per portare a termine l’ingegnerizzazione dell’Hot Cat. Tuttavia, per evitare inutili intralci, solo dopo alcuni mesi dall’installazione dell’impianto potrà essere consentita la visita a dei visitatori altamente selezionati.
Insomma, tutto bene? Dal nostro punto di vista non c’è grossa differenza tra il fatto che la tecnologia sia stata venduta a enti privati, invece che militari. Finché restano acquirenti segreti e finché solo osservatori di fiducia (di Rossi) potranno visionarla, queste novità non cambiano sostanzialmente nulla dal punto di vista del pubblico. Al contrario, se, come pare, l’accordo è anche economicamente sostanzioso, dovrebbe sulla carta accelerare i tempi per l’entrata in produzione industriale dell’E-Cat e di tutte le sue varianti.
Nello specifico, l’accordo riguarderebbe l’acquisto da parte di una società X di un Hot Cat per la produzione di energia elettrica a sostegno delle proprie fabbriche. Mancano sia i dati geografici, sia quelli numerici sull’operazione, ma chiaramente parliamo di cifre che dovrebbero andare oltre i meri 6 zeri. Staremo a vedere.
Fonte: GreenStyle.it
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